Domande frequenti in Diritto del Lavoro
Questa sezione raccoglie le domande più comuni che vengono poste dai clienti in ambito di diritto del lavoro.
Se avete altre domande o necessità, non esitate a prendere contatti con lo Studio per una consulenza personalizzata.
Se riceve una lettera di licenziamento, è importante verificare che contenga una motivazione chiara e che rispetti i termini di preavviso previsti dal contratto. Se ritiene che il licenziamento sia illegittimo o discriminatorio, può impugnarlo entro 60 giorni dalla ricezione. In questo caso, è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto del lavoro per valutare la sua situazione specifica.
Il termine di sessanta giorni per l'impugnazione del licenziamento è previsto dalla legge a pena di decadenza. Ciò vale a dire che, decorso il suddetto termine, il lavoratore non potrà più impugnare il licenziamento.
Il demansionamento, ovvero l’assegnazione a mansioni inferiori rispetto a quelle per le quali è stato assunto, è vietato salvo specifici casi previsti dalla legge (come riorganizzazioni aziendali). Se ritiene di essere stato demansionato senza una giustificazione valida, può agire per ottenere il ripristino delle mansioni originarie o un risarcimento.
Il contratto a tempo determinato ha una durata limitata e si conclude automaticamente alla scadenza. Il contratto a tempo indeterminato, invece, non ha una scadenza prefissata e garantisce una maggiore stabilità. Il primo è soggetto a specifiche limitazioni, come il numero massimo di rinnovi e la durata complessiva.
Se non riceve lo stipendio, è suo diritto inviare una diffida formale al datore di lavoro richiedendo il pagamento entro un termine specifico. In mancanza di riscontro, può agire per il recupero delle somme, eventualmente avviando una procedura di ingiunzione o un’azione davanti al giudice del lavoro.
Il TFR le spetta alla cessazione del rapporto di lavoro, sia per dimissioni, licenziamento o pensionamento. Può richiederlo anche in forma anticipata in alcuni casi specifici, come l’acquisto della prima casa o spese sanitarie importanti.
I lavoratori in maternità o paternità hanno diritto al congedo obbligatorio retribuito, all’astensione facoltativa in determinati periodi e alla tutela del posto di lavoro. Durante la gravidanza e per il primo anno di vita del bambino, il licenziamento è vietato salvo casi eccezionali.
Le dimissioni per giusta causa avvengono quando il lavoratore si dimette a causa di un comportamento grave del datore di lavoro (ad esempio mancato pagamento degli stipendi o modifiche unilaterali al contratto). In questo caso, non è necessario rispettare il periodo di preavviso ed è possibile richiedere l’indennità di disoccupazione.
Sì, in caso di infortunio sul lavoro ha diritto all’indennizzo da parte dell’INAIL. Se l’infortunio è causato da una mancata osservanza delle norme di sicurezza da parte del datore di lavoro, può richiedere anche il c.d. danno differenziale. E' necessario lìintervento di un legale per avviare l’azione legale.